Educare alle differenze in Abruzzo

Educare alle differenze è un progetto di condivisione di buone pratiche educative e formazione che coinvolge l’intero paese dal 2014. Nasce per promuovere l’educazione al rispetto delle differenze nella scuola pubblica di ogni ordine e grado. Ogni anno attiva un percorso ad hoc di sensibilizzazione in una regione del Paese. Dopo il Lazio, l’Emilia Romagna, la Sicilia, la Toscana e la Lombardia, approdiamo in Abruzzo.
Il progetto si svolge da aprile a dicembre 2021, è realizzato dall’Associazione S.CO.S.S.E., dalla rete di Educare alle differenze e da Formica Viola ed è finanziato dall’Otto per mille della Chiesa Valdese. 

Beneficiari del progetto sono le e gli insegnanti di 6 Istituti Comprensivi e Istituti Superiori di tutte le province abruzzesi, la comunità educante del territorio e le associazioni che a vario titolo si occupano di minori.
Per sensibilizzare le comunità educanti e proporre esperienze formative e strumenti per educare e educarsi alla pluralità è stato progettato, a cura di S.Co.S.S.E, un ciclo di formazione per le scuole primarie, secondarie e superiori coinvolte che si snoda in diversi incontri focalizzati su fasce d’età.

L’offerta formativa prevede 6 incontri:

  • Educare alle differenze: introduzione, esperienze e obiettivi
  • Leggere senza stereotipi: albi illustrati per educare alle differenze 
  • Bullismi 
  • Hate speech e revenge porn 
  • Fammi capire: rappresentazioni dei corpi e delle sessualità
  • Educare alle differenze: strumenti e pratiche laboratoriali

Agli incontri potrà partecipare solo il corpo docente delle scuole in collaborazione.

Per promuovere lo scambio di buone pratiche, oltre alla formazione, il progetto sta avviando un percorso di attivazione politica con decine di associazioni da coinvolgere sul territorio, con enti no profit e reti educative che a vario titolo lavorano con i minori, nelle scuole o in attività ricreative e sportive extrascolastiche, comprese biblioteche, ludoteche, strutture per la prima infanzia del territorio, servizi sociali o sanitari, centri antiviolenza o di accoglienza.

1 rete nazionale, 4 province coinvolte, 40 incontri in programma: i numeri di Educare alle differenze in Abruzzo.

Se sei interessat* al progetto e vivi, lavori, sei attiv* in Abruzzo, scrivici a laformicaviola@gmail.com

Per info sul progetto e comunicazione: infoscosse@gmail.com

Le parole per dirlo. Laboratori di educazione alla sessualità per genitori ed insegnanti

La seconda edizione dei laboratori di educazione alla sessualità per genitori ed insegnanti sta per partire!

Gli incontri sono pensati come laboratori interattivi che attraverso una metodologia ludico-esperienziale e il confronto continuo con altri genitori permetteranno di sviluppare la consapevolezza dell’influenza dei propri modelli relativi alla sessualità nel comunicare con i/le figli/figlie, di sperimentare e sviluppare modalità di comunicazione genitori-figli/e adeguate all’età, di migliorare la capacità e la disponibilità all’ascolto dei bisogni conoscitivi dei bambini e delle bambine in relazione all’affettività e alla sessualità.

Sono previsti 4 incontri a caduta settimanale della durata di due ore.

1°incontro 21 maggio 2019 ore 18
FARE SESSO, FARE L’AMORE

2° incontro 28 maggio 2019 ore 18
IL MIO CORPO CHE CAMBIA

3° incontro 4 giugno 2019 ore 18
LO TSUNAMI ADOLESCENZA

4° incontro 11 giugno 2019 ore 18     NON ACCETTARE LIKE DAGLI SCONOSCIUTI

Destinatari
I laboratori sono rivolti a genitori di qualsiasi età accomunati dal bisogno di confrontarsi sull’educazione alla sessualità e all’affettività, per un minimo di 6 e un massimo di 16 partecipanti fino a esaurimento posti.

Gli incontri si terranno presso l’associazione Miricreo, in via Verrotti 13 a Montesilvano e saranno condotti dal Dott. Davide Silvestri e la dott.ssa Valentina Di Simone.

Costi
10€ persona; 15€ coppia per singolo incontro

Info e prenotazioni:
laformicaviola@gmail.com
347.8150573 Dott. Davide Silvestri
3274150067 Dott.ssa Valentina Di Simone

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Cagliari accoglie l’esperienza Trans

Grande risposta della comunità cagliaritana all’evento “Espressioni di genere: dall’infanzia all’età adulta” svoltosi venerdì 8 febbraio alla MEM – Mediateca del Mediterraneo, promosso dalle associazioni AGEDO Cagliari (Associazione di GEnitori, parenti e amici Di persone Omosessuali) e La Formica Viola.

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Delia Fenu – presidente AGEDO Cagliari

 

L’incontro ha voluto dare centralità alla voce del mondo trans con le esperienze di vita e di attivismo delle  ospiti Camilla Vivian – autrice, attivista per i diritti dell’infanzia trans – e Porpora Marcasciano – sociologa, attivista per i diritti lgbt, Presidente onoraria del MIT (Movimento Identità Transessuale).  A dialogare con loro e a far dialogare i loro libri “Mio figlio in rosa” edito da Manni Editori e “L’aurora delle trans cattive pubblicato da Edizioni Alegre, sono stat* Francesca Fadda – psicologa, psicoterapeuta –  e Davide Silvestri – psicologo, psicosessuologo, co-fondat***  dell’Associazione La Formica Viola, promuovendo l’evento come una condivisione di  storie e come opportunità di autoformazione e TRANS/FORMAZIONE, oltre che di contro-informazione, come spesso ha sottolineato Porpora Marcasciano durante l’incontro.

Per troppo tempo è stata tolta la voce alle persone trans, anche all’interno degli stessi movimenti lgbt. A parlare per loro sono stati prevalentemente uomini gay, come rivela la stessa esperienza di Sylvia Rivera – a cui oggi viene riconosciuto l’inizio della rivoluzione di Stonewall e la storia dei Pride – e medici e psichiatri che hanno promosso una rappresentazione patologizzante e fortemente stigamatizzante del transessualismo.

“Espressioni di genere: dall’infanzia all’età adulta” ha cercato di mettere al centro le storie e le persone, che attraverso le proprie narrazioni danno forma e sostanza, senso e significato, alle esistenze.  Riflessioni incrociate su due assi temporali: il tempo storico, ripercorrendo l’evoluzione delle generazioni trans dagli anni 70 ad oggi, e il ciclo di vita, attraversando le fasi dello sviluppo dall’infanzia all’età adulta.

Partendo dalle parole, da come queste possono segnare e normare i corpi, incasellandoli,  abbiamo visto come in passato l’unico termine conosciuto era Travestito, utilizzato per riferirsi in maniera indistinta a esperienze molto diverse tra loro, come transessualismo, travestitismo, omosessualità, che purtroppo ancora oggi molte persone confondono. Nonostante la tensione tra i generi stia attraversando una nuova fase di irrigidimento, dovuta anche alla diffusione delle fantomatiche teorie sul gender, l’universo semantico si è fortemente arricchito, il vocabolario si è dotato di parole in grado di esprimere la complessità e la ricchezza delle esperienze e si inizia a parlare anche in Italia di infanzia trans. La stessa Classificazione internazionale delle malattie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’ICD-11 pubblicato a maggio 2018, ha rimosso la disforia di genere dai disturbi  mentali collocando l’esperienza della varianza di genere nel capitolo dedicato alle “Condizioni relative alla salute sessuale”.

L’evoluzione repentina delle parole e la possibilità di un linguaggio fluido e non stigmatizzante ci ha portato a vedere la transizione stessa come una migrazione: si transita per generi come si migra per luoghi.

Noi trans siamo migranti in tutti i sensi, migranti di genere e in genere, verso un corpo più nostro, verso un paese più familiare, verso una terra meno ostile”.

(da Favolose Narranti. Storie di transessuali)

La ricerca di un luogo che accoglie e crea appartenenza fa parte di quel processo di costruzione dell’identità che si realizza lungo l’intero ciclo della vita e che nell’identità trans ha incontrato e incontra non pochi ostacoli nella legittimazione degli spazi dell’esitenza.

Vivere gli spazi pubblici poteva diventare veramente pericoloso, attraversare una piazza per andare all’università con un velo di trucco, per Porpora Marcasciano, ai tempi della sua vita da studentessa, ha significato l’arresto e il carcere.  Allo stesso modo, ci racconta Camilla Vivian, oggi, la scuola, che dovrebbe essere il luogo di vita più importante insieme alla dimora familiare, lo spazio della crescita e dell’educazione, si trasforma nell’istituzione che respinge, che sottopone a processo due genitori, che chiama i carabinieri per interrogarli perché  permettono al proprio figlio di vestirsi secondo il proprio desiderio con abiti femminili.

Ci chiediamo che differenza passa tra quel filo di trucco e gli abiti femminili indossati dalla bambina? Come ci si può può sentire al sicuro e protett* senza veder lesa la propria dignità?

Quando i luoghi non possono essere vissuti, riappropriarsene, sovvertendone il senso e il significato, ribaltando il rapporto tra il giorno e la notte, occupando la strada, la piazza, gli anfratti e trasformarli in spazi di condivisione,  negli anni 70  diventava un atto politico, necessario per esprimersi, per esistere.  Oggi per molte persone la soluzione è migrare, trasferirsi in grandi città o cambiare nazione.

Così Camilla racconta il suo incontro con il preside di una scuola spagnola:

“Su hijo aquì està protegido!”.

“I bambini come il tuo sono tutelati dalla nostra legge. Devi stare tranquilla. Possono esprimersi come meglio sentono. Possono usare il bagno che vogliono e anche gli spogliatoi che desiderano. Possono vestirsi come si sentono a logo agio e nessuno deve dire nulla al riguardo”

“Se qualche genitore dovesse dire qualcosa, vorrebbe dire che non conosce la legge e in quel caso noi gliela insegneremo”.

(Da “Mio figlio in rosa”)

Camilla Vivian - autrice di Mio figlio in rosa

Camilla Vivian – autrice di Mio figlio in rosa

In Spagna ci pensa la scuola a proteggere bambini e bambine, ci pensa la scuola a rassicurare le famiglie, ci pensa la scuola a far rispettare la legge. Quella legge che promuove formazione per gli e le insegnanti, per i professionisti e le professioniste della salute, che finanzia campagne di comunicazione urbana contro stereotipi! Camilla ci mostra decine di  immagini che riportano manifesti maxi affissi nelle mura della città, negli autobus, nelle metropolitane e volantini informativi che promuovono una cultura delle differenze.

La sua testimonianza è toccante e ci fa riflettere sull’urgenza di dotarsi anche in Italia di una legge contro l’omotransfobia dandoci l’occasione di parlare della proposta sarda promossa da Farmacia Politica in collaborazione con le associazioni che si occupano di diritti lgbt (ARC, AGedO, UniCa LGBT e Movimento Omosessuale Sardo). Ne abbiamo parlato con Francesco Piseddu, studente di Medicina, promotore, insieme a Farmacia Politica (associazione con sede a Cagliari di giovani e di laureandi di varie facoltà) di una legge sarda contro l’omo-bi-transfobia finalizzata a contrastare le discriminazioni e violenze determinate da orientamento sessuale, identità di genere o condizione di intersessualità e portata recentemente all’attenzione dei politici e delle politiche dell’isola. La Legge accoglie l’invito  del Parlamento Europeo rivolto a tutte le regioni a collaborare alla definizione di una politica globale per la tutela dei diritti fondamentali delle persone LGBTI e per il superamento delle discriminazioni nei settori del lavoro, dell’istruzione, della sanità e dell’informazione.

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Francesco Piseddu – Farmacia Politica

 

In attesa che questa Legge e altri interventi vengano predisposti su scala regionale e nazionale, ribadiamo la necessità di un impegno culturale a rendere visibile l’esperienza trans, attraverso le narrazioni, le storie, la quotidianità, un impegno a fare contro-informazione, al momento lasciato nelle mani quasi esclusivamente delle associazioni.

Questa necessità di fare un lavoro culturale, che sia anche un lavoro su di sé, ha reso possibile la collaborazione tra le associazioni promotrici dell’evento con il Festival Buon compleanno Faber, di cui “Espressioni di genere: dall’infanzia all’età adulta” ha rappresentato uno degli eventi di anteprima e apertura del Festival 2019, un percorso sulla poetica, sui temi e sulla visione sociale di Fabrizio De Andrè, dedicato per la sua 7° edizione a Riace.

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Foto di Debora Locci (Che non ci sono poteri buoni – Libreria Miele Amaro – 9 febbraio 2019)

Proprio grazie a questa sinergia scopriamo il legame tra Porpora e la poesia deandreiana che alimenta e da seguito alla narrazione cagliaritana dell’esperienza trans durante la presentazione del libro “Che non ci sono poteri buoni. Il pensiero (anche anarchico) di Fabrizio De Andrè” sabato 9 febbraio presso la libreria Miele Amaro a Cagliari con Gerardo FerraraPaolo Finzi, curatore del libro e storico amico di Fabrizio De Andrè. Sfogliando le pagine del libro, che scopriamo essere “uno scrigno, una cassetta degli attrezzi per coloro che – anarchici/che o no – vogliano riflettere, sognare ma anche cercare di realizzare un mondo migliore, per quanto possibile di persone libere e uguali”, ci sorprendiamo nel trovare proprio la pubblicazione di un’intervista realizzata da Renzo Sabatini a Porpora tantissimi anni fa. E così chiudiamo il nostro resoconto, con le sue parole tratte da “Ma la poesia viaggia”:

“Io conoscevo Princesa, cioè Fernanda, la protagonista della canzone. L’ho conosciuta a Roma, quando ancora vivevo lì, nella pensione dove lei viveva e dove poi successe il “fattaccio”, l’aggressione alla proprietaria della pensione. (….). La canzone è stata la classica ciliegina sulla torta, ha dato poesia ad una realtà che spesso non è poetica, anzi, è una realtà problematica, fatta di disagi. Quindi De Andrè con Princesa, ha dato proprio il sale alla situazione”.

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Francesca Fadda, Porpora Marcasciano, Davide Silvestri

 

Ringraziamo e abbracciamo  Porpora Marcasciano e Camilla Vivian

Francesco Piseddu e Farmacia Politica, ARC, LILA Cagliari e tutte le altre associazioni e persone che hanno partecipato e contribuito a promuovere l’evento e renderlo così intenso e partecipato.

Gerardo Ferrara e Paolo Finzi

AGEDO Cagliari per la splendida collaborazione sperimentata con La Formica Viola.

In particolare: Delia, Marirosa, Daniela, Anna, Anna

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Report a cura di Francesca Fadda e Davide Silvestri

 

Bibliografia

Camilla Vivian (2017). Mio figlio in rosa. Manni Eizioni

Paolo Finzi (2018). Che non ci sono poteri buoni. Il pensiero (anche) anarchico di Fabrizio De Andrè. Editrice A

Porpora Marcasciano (2018). L’aurora delle trans cattive. Alegre Edizioni

Porpora Marcasciano (2008). Favolose narranti. Storie di transessuali. Manifesto Libri

Festa di tesseramento 2018 La Formica Viola

Tesseramento

L’associazione La Formica Viola è lieta di invitarvi alla sua prima festa di tesseramento, domenica 10 dicembre alle 18:00 presso il Ristorante Émotif , in via Mazzini, 39 a Pescara.

Sarà un’occasione per conoscerci e presentare le attività svolte e i progetti per il futuro!

All’incontro avremo con noi la scrittrice e performer Maura Chiulli che ci accompagnerà con letture di brani scelti per l’occasione.

Sottoscrivendo la tessera 2018 potrete sostenere l’associazione e consentire la realizzazione di eventi anche nel prossimo anno!

Per i/le partecipanti il costo della tessera associativa di 15€ comprenderà anche un calice di vino e stuzzicherie preparate per noi dallo staff di Émotif !

Vi aspettiamo numeros*!

Love Ability

LOVEABILITY
Giornata di studi su disabilità e sessualità
11 marzo 2017 – Spazio SEARCH Cagliari

La dimensione relazionale, affettiva e sessuale rappresenta un’area fondamentale del potenziale umano che non può essere esclusa in presenza di una disabilità ma sostenuta e valorizzata in ogni fase del ciclo di vita.
Di sessualità e disabilità si parla tanto ma raramente i due temi vengono affrontati insieme e con un approccio intersezionale. Salvo alcune esperienze frammentarie, che vedono coinvolti attivisti e operatori del settore, infatti, l’esistenza della sessualità per persone con disabilità viene prevalentemente trascurata, negata e sedata.
Love Ability vuole essere momento di riflessione condivisa e occasione di costruzione di un percorso culturale che coinvolga professionisti, associazioni e familiari al fine di garantire piena cittadinanza alla dimensione affettiva e sessuale delle persone con disabilità.

La giornata di studi si svolge all’interno del V-Art Festival Internazionale Immagine d’Autore, è promossa dall’Associazione La Formica Viola in collaborazione con LABOR cinema, UNICA 2.0 e UNICA LGBT e si rivolge a professionisti e professioniste, studenti e studentesse, familiari e chiunque possa essere interessato/a alla tematica trattata.

La partecipazione è libera e gratuita, per facilitare l’organizzazione dell’evento si richiede una preiscrizione via email a laformicaviola@gmail.com possibilmente entro l’8 marzo 2017. Per maggiori informazioni

Sede
Spazio SEARCH
Largo Carlo Felice, 2 – Cagliari

Accesso senza barriere
INFO POINT Comune di Cagliari Via Roma, 145
Ascensore Ufficio Sorveglianza

Segreteria Organizzativa
La Formica Viola – Associazione di promozione sociale (Cagliari, Pescara)
Francesca Fadda cell. 3472114917
laformicaviola@gmail.com
http://www.laformicaviola.com

PROGRAMMA

MATTINA – Ore 10.30 Registrazione partecipanti

Apertura dei lavori e presentazione giornata
Francesca Fadda – psicologa, psicoterapeuta, associazione La Formica Viola

Saluto delle Associazioni
Giovanni Coda – Presidente Labor Cinema
Ludovica Pili – Unica 2.0
Paolo Usai – Unica LGBT

Modera Maria Rosaria D’Andrea

Presentazione e proiezione video “Insieme si può tutto”
Shawn Serra – speaker radiofonico a Radio In e fondatore di OLTRE

Sesso e disabilità: tabù e pregiudizi da superare – in videoconferenza
Priscilla Berardi – medico, psicoterapeuta, sessuologa

Il corpo sente – sessualità e sordità
Davide Silvestri – psicologo, psicosessuologo in formazione, associazione La Formica Viola

Il ruolo della famiglia nell’educazione alla sessualità e all’affettività
Pierangelo Cappai – presidente associazione Diversamente

Educare all’affettività e alla sessualità nei disturbi dello spettro autistico
Marco Pontis – pedagogista, responsabile progetto CTR Nuove Abilità – CTR onlus

Ore 13.00 Pausa pranzo

POMERIGGIO Ore 14.30 Ripresa dei lavori

Movimento LoveGiver e figura dell’Assistente sessuale – in videoconferenza

Fabrizio Quattrini – Psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, Presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma
Max Ulivieri – Presidente del “Comitato per l’assistenza sessuale alle persone con disabilità”

Dibattito

Ore 17.00 chiusura lavori

*Il programma potrebbe subire della variazioni

L’EDUCAZIONE CONTRO LA VIOLENZA Laboratorio per genitori e letture #controstereotipi

L’EDUCAZIONE CONTRO LA VIOLENZA
Laboratorio per genitori e letture #controstereotipi
25 novembre 2016 – Dolianova CA

In occasione della manifestazione mondiale contro la violenza di genere, l’associazione La Formica Viola e la Biblioteca Comunale di Dolianova organizzano L’educazione contro la violenza, un evento che risponde all’appello nazionale #nonunadimeno, per portare l’attenzione sulla necessità di un cambiamento culturale e strutturale della società ancora radicata nella disparità di potere tra i sessi.
L’evento patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Dolianova, aderisce al Mese dei diritti umani 2016 ed è realizzato in collaborazione con il Circolo dei Lettori Miele Amaro e la cooperativa La Memoria Storica. L’iniziativa vuole stimolare la riflessione sull’importanza di una educazione affettiva precoce e la diffusione di una cultura centrata sul rispetto delle differenze per contrastare la violenza di genere che attraversa ogni aspetto dell’esistenza, controlla e addomestica i corpi e le vite delle donne.

Ad aprire la manifestazione sarà il laboratorio per genitori Educare alla sessualità: l’amore è carte da decifrare, ispirato ad una celebre canzone di Ivano Fossati, curato dalle psicologhe Francesca Fadda e Roberta Spiga, si svolgerà alle ore 16.30 presso la Biblioteca Comunale di Dolianova, la partecipazione è gratuita previa iscrizione via email a laformicaviola@gmail.com oppure telefonicamente al cell. 3472114917 entro il 22 novembre. La serata proseguirà in piazza Europa alle ore 18.30 con letture e musica #controstereotipi a cura di voci narranti volontarie, con l’accompagnamento sonoro di Gerardo Ferrara.

Contatti e informazioni
La Formica Viola
laformicaviola@gmail.com
Francesca Fadda – cell. 3472114917

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LABORATORIO

Educare alla sessualità
“L’amore è carte da decifrare” Ivano Fossati

Venerdì 25 novembre h. 16.30 – 18.30 – Biblioteca Comunale Dolianova
partecipazione GRATUITA
Prenotazione obbligatoria entro il 22 novembre: email laformicaviola@gmail.com – cell. 3472114917

Per i genitori di oggi l’educazione è diventata una sfida affascinante e complessa che se da un lato pone di fronte ai profondi mutamenti sociali che rendono i figli e le figlie così diversi e spesso difficili da decifrare rispetto al passato, dall’altra mantiene inalterato il privilegio di accoglierli e accompagnarli in quel percorso di scoperta tanto avventuroso da rendere unico e irripetibile il viaggio della vita, in ogni sua tappa.

Nell’educare all’affettività e alla sessualità il recupero delle esperienze del passato e dei propri modelli educativi non sempre risulta sufficiente ed efficace. Se è vero infatti che la sessualità dei bambini e delle bambine di oggi è per certi aspetti uguale a quella degli adulti alla loro età, non possiamo trascurare che il clima sociale ed educativo, in cui un tempo gli adulti sono cresciuti, li rendeva meno precoci e spigliati, anche nel mostrare curiosità ed esprimere il bisogno di conoscenza. In questo momento storico si può certamente parlare con maggiore libertà di sessualità, soprattutto per la possibilità di accedere con grande rapidità e facilità a informazioni ed esperienze attraverso le nuove tecnologie e i social, ed è proprio accanto a queste reti di informazione che i genitori possono imparare a porsi per dialogare ancora più apertamente con i propri figlie e le proprie figlie.

Finalità
Il laboratorio si propone di accompagnare i genitori nella costruzione di nuovi strumenti di riflessione e comunicazione con i propri figli e le proprie figlie, sviluppando un approccio olistico e positivo verso la sessualità, considerata come una dimensione globale della personalità che, insieme a quella affettiva, cognitiva e sociale, concorre a formare la soggettività e il pieno sviluppo personale e relazionale.

Obiettivi
– Sviluppare una visione olistica della sessualità
– Prendere consapevolezza dell’influenza dei propri modelli relativi alla sessualità nel comunicare con i/le figli/figlie
– Sperimentare e sviluppare modalità di comunicazione genitori-figli/e adeguate all’età
– Migliorare la capacità e la disponibilità all’ascolto dei bisogni conoscitivi dei bambini e delle bambine in relazione all’affettività e alla sessualità.

Metodologia
Il laboratorio si realizza in un incontro della durata due ore con il coinvolgimento dei/delle partecipanti in attività ludico-Esperienziali, lettura di libri e momenti di riflessione e condivisione.

Destinatari
Genitori (in coppia o singolarmente) di qualsiasi età accomunati dal bisogno di confrontarsi sull’educazione alla sessualità e all’affettività. Numero minimo di partecipanti 6, numero massimo 20. Fascia d’età figli/e: 4 – 10 anni.

Conduttrici
Francesca Fadda psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale e familiare, co-fondatrice dell’associazione La Formica Viola con la quale promuove progetti sull’educazione alle differenze e all’affettività.
Roberta Spiga psicologa dell’età evolutiva e psicoterapeuta da oltre dieci anni si occupa dello studio e della cura di bambini e adolescenti. Insegna in un liceo pscicopedagogico e collabora con enti pubblici e privati nel campo della prevenzione e della riabilitazione.

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Amori Resilienti. Resoconto della rassegna

“Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla. Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà un regalo per il futuro”.

Albert Camus

Proprio ciò è avvenuto il 4, l’8 e il 13 Marzo 2016 a Pescara, i giorni in cui l’Associazione La Formica Viola ha proposto la sua prima “creazione” {la Rassegna ‘Amori Resilienti’} al capoluogo adriatico, regalando a quest’ultimo un interessantissimo e appassionante evento nonché una perla culturale per il presente e per il futuro della città.

“Resilienza” è stata la parola-chiave con cui quest’iniziativa è stata modellata. Come è già stato precisato nel Comunicato Stampa illustrativo, la resilienza è quella capacità umana grazie alla quale è possibile trasformare un evento potenzialmente destabilizzante in una esperienza formativa e di crescita personale. Un processo pervasivo, al termine del quale le ferite possono gradualmente essere rimarginate affinché si verifichi una piena ripresa del controllo della propria vita.

I tre appuntamenti {“Memorie” il 4 Marzo, “Amuri” l’8 e “Abusi” il 13} sono stati appunto dedicati a questa nobile {nonché troppo spesso sottovalutata} abilità degli esseri umani. Durante il primo, “Memorie”, è stato proiettato il film “Il Rosa Nudo” del regista Giovanni Coda, in cui il protagonista viene deportato perché omosessuale.

Il termine è stato scientemente preferito al plurale, in quanto a volte sembra vigere una “gerarchia” tra quanto si crede vada ricordato e quanto si pensa debba continuare ad essere omesso, nascosto.

Anche il secondo appuntamento, “Amuri”, è stato declinato al plurale poiché pure nel campo dei sentimenti le relazioni vengono classificate spesso, troppo spesso, secondo l’eteronormatività, a causa della quale il riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone omosessuali è spesso tardivo {risale a tempi recentissimi l’approvazione in Senato delle cosiddette Unioni Civili in Italia; manca ancora molto alla piena uguaglianza giuridica e sociale raggiunta invece da altre Nazioni europee e non, ove ad esempio è stato introdotto il matrimonio egualitario da tempo così come una legge contro l’omofobia, assente nel nostro Paese}.

Lo spettacolo teatrale con Alberta Cipriani e Alessandro Piavani, sotto la regia di Maria Francesca Finzi, è stato appunto prediletto per la giornata dell’8 Marzo non a caso, ossia in occasione della Festa della Donna, perché occorre ricordare soprattutto in questo giorno {così come negli altri} l’assoluta necessità di una costante lotta culturale per l’autodeterminazione, affinché vengano offerte rappresentazioni plurali, decostruiti gli stereotipi di genere e garantita una libera espressione della sessualità.

Temi altrettanto delicati e dal forte impatto emotivo sono stati trattati durante la serata del 13 Marzo, “Abusi”, in cui grazie all’intreccio tra teatro, reading e proiezioni è stata affrontata la tematica della violenza di genere. Molto intenso è stato lo spettacolo teatrale della Compagnia dei Merli Bianchi nonché le letture della Co-Fondatrice de La Formica Viola Francesca Fadda.

Cosa si intende con l’espressione “violenza contro le donne”? Un qualsiasi atto violento fondato sull’appartenenza ad un genere il quale produca, o possa provocare, sofferenza fisica, sessuale o psicologica nell’altro genere. Coercizione, minacce, ingiurie, arbitraria privazione della libertà nella vita pubblica e privata rientrano in questa triste e deprecabile categoria.

Durante la serata gli spunti per riflettere sono stati numerosi, dalle considerazioni sullo stupro subìto nel marzo del 1973 da Franca Rame {la quale venne rapita da esponenti dell’estrema destra per poi essere sottoposta a tortura e violenza sessuale, come lei ricorda nel suo monologo “Lo stupro” del 1981} alle riprese tratte dal documentario “Processo per stupro” realizzato nel 1978 dalla regista Loredana Rotondo, girato per mostrare all’opinione pubblica cosa poteva accadere a chi denunciava abusi sessuali, in cui peraltro viene mostrata la combattiva e tenace Avvocata Tina Lagostena Bassi, nota per la sua agguerrita difesa dei diritti delle donne nelle aule dei tribunali.

E’ stata citata anche la triste storia della ragazza abusata alla Fortezza da Basso a Firenze {i ragazzi furono inizialmente condannati in primo grado, ma furono poi assolti in Appello}. Sono state infine presentate le immagini della nuova campagna del Centro anti-violenza Donn.è con sede ad Ortona presieduto dall’Avvocata Francesca Di Muzio, preceduta dall’intervento dell’Assessore alla Cultura del Comune di Pescara Giovanni Di Iacovo {la Rassegna è stata patrocinata dal Comune}. Altre personalità hanno poi preso parola, tra cui la componente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Pescara Anna Rita Rossini.

Non meno importanti sono stati gli sponsor, ringraziati a fine serata per la preziosa partnership con La Formica Viola: l’Agenzia Generale UnipolSai di Cepagatti, MagLab, Artisti per il Matta, l’associazione Movimentazioni, il BookCaffè Primo Moroni, AltraPsicologia, Anddos, Donn.è, Ananke, Arcigay, Deposito dei Segni e la già citata Compagnia dei Merli Bianchi.

Una Rassegna molto partecipata {durante l’ultima serata si è registrato il tutto esaurito}, coinvolgente e propositiva: un bilancio totalmente positivo. Nel ricordare la missione de La Formica Viola, creata innanzitutto per diffondere la cultura dell’accoglienza e del rispetto, è quanto mai appropriato riportare quanto disse il filosofo tedesco Hans Georg Gadamer: «La Cultura è l’unico bene dell’Umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande».

Ad maiora!

Chiara Di Marcantonio

Amori Resilienti – Tre date a Pescara

AMORI RESILIENTI
Controcultura dei sentimenti violati
4 – 8 – 13 marzo 2016
Spazio Matta – Pescara

L’associazione La Formica Viola con il patrocinio del Comune di Pescara, è lieta di annunciare la rassegna culturale “AMORI RESILIENTI. Controcultura dei sentimenti violati”. Gli appuntamenti sono tre e avranno luogo il 4, l’8 e il 13 Marzo 2016 a Pescara presso lo Spazio Matta in via Gran Sasso n°53 alle h. 21.

Il progetto verte sul tema degli amori laceranti e straordinari allo stesso tempo, i quali, nonostante la loro profonda drammaticità, riescono a far emergere risorse personali spesso inesplorate e a far giungere a inaspettati percorsi di autoaffermazione.

L’amore, quello violato dall’invisibilità, dalle prescrizioni e dal conformismo, diventa lo scenario di un cambiamento grazie a cui viene restituito valore alla soggettività e riscatto sociale.
La resilienza è quella capacità umana grazie alla quale è possibile trasformare un evento potenzialmente destabilizzante in una esperienza formativa e di crescita personale. Un processo pervasivo, al termine del quale le ferite possono gradualmente essere rimarginate affinché si verifichi una piena ripresa del controllo della propria vita, non restando più incagliati nel ruolo di vittime.

Attraverso il teatro e il cinema, l’evento si propone come uno spunto per attivare fattori di resilienza nel contesto culturale, sviluppando la consapevolezza emotiva e cognitiva di quei meccanismi sociali percepiti come un ostacolo al riconoscimento di sentimenti, identità e diritti. Consapevolezza, coscienza civile, relazioni orientate al rispetto possono diventare quelle barriere protettive in grado di ridurre i rischi di discriminazione e violenza e promuovere una cultura dell’accoglienza.

Amori Resilienti si aprirà il 4 Marzo con l’evento “Memorie”, che prevede la proiezione del film “Il Rosa Nudo” del regista Giovanni Coda, dedicato alla vita di Pier Sell, deportato perché omosessuale. L’8 Marzo sarà la volta dello spettacolo teatrale “Amuri”, con Alberta Cipriani e Alessandro Piavani, sotto la regia di Maria Francesca Finzi. Il 13 Marzo, infine, verrà proposto il tema “Abusi”, spettacolo-confernza che intreccia teatro, reading e proiezioni per raccontare la violenza di genere, co-produzione de La Formica Viola e La Compagnia dei Merli Bianchi.

La rassegna è realizzata con il contributo dell’ Agenzia Generale UnipolSai di Cepagatti ed in collaborazione con MagLab, Artisti per il Matta, l’associazione Movimentazioni, il BookCaffè Primo Moroni, AltraPsicologia, Anddos, Donn.è, Ananke, Arcigay, Deposito dei Segni, e la già citata Compagnia dei Merli Bianchi.
È prevista una sottoscrizione associativa per l’ingresso: si può accedere ad un singolo evento con una quota minima pari a 5€.
Alla fine di ogni incontro è previsto un dibattito.
La cittadinanza è invitata a partecipare.

“Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla. Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà un regalo per il futuro”.
{Albert Camus}

La Formica Viola è un’associazione di promozione sociale creata per diffondere la cultura dell’accoglienza e del rispetto. Fondata nel 2015, la sede si trova a Montesilvano {PE}.#CostruireCambiamento è il suo slogan nonché un vero e proprio obiettivo.
Come si costruisce una pervasiva e radicata cultura del rispetto? Innanzitutto promuovendo e diffondendo il valore dell’inclusione e valorizzando le “differenze”. Altri punti fondamentali perseguiti e promulgati dall’associazione sono l’educazione all’affettività, la conoscenza delle diversità, il superamento degli stereotipi di genere, la lotta contro le discriminazioni e la promozione delle pari opportunità.

Per ulteriori informazioni:
Dott. Davide Silvestri {347.81.50.573}
Dott.essa Francesca Fadda {347.21.14.917}
www.laformicaviola.com/

Pagina fb: facebook.com/laformicaviola

Mail: laformicaviola@gmail.com

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Dal gender agli studi di genere: resoconto incontro 22 novembre

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Arrabbiato, curiosa, indignato, infervorata, disinformata, infastidito, impreparato. Queste sono solo alcune delle espressioni utilizzate per descriversi rispetto al tema dell’evento dai/dalle partecipanti all’incontro “Dal gender agli studi di Genere: facciamo chiarezza” del 22 novembre scorso al Circolo Culturale Chaikhana a Roseto degli Abruzzi, promosso dall’Associazione La Formica Viola. Un dibattito animato e informale che ha fatto emergere una certa preoccupazione sull’allarmismo che, in particolare negli ultimi mesi, è stato generato dal movimento no gender.

Durante l’incontro si è cercato di ricostruire gli avvenimenti che hanno portato alla creazione di un grande e pericoloso malinteso per far luce su cosa si intenda per studi di genere e su quali sono gli obiettivi didattici perseguiti dai percorsi proposti nelle scuole in tema di educazione alle differenze, contro la violenza di genere e di prevenzione del bullismo.

 Analizzati i concetti chiave degli studi di genere ed evidenziate le sostanziali differenze rispetto ad una teoria monolitica del gender,  così come viene confezionata e propagandata dal movimento no gender, ci siamo interrogat* sulle criticità del fenomeno e sulle modalità di intervento.

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È emersa l’urgenza di coinvolgere gli/le insegnanti e le famiglie attraverso una formazione specifica e degli incontri informativi per genitori. Gli/le insegnanti per il loro ruolo educativo hanno una responsabilità fondamentale nell’offrire risposte alle emergenze educative e alle richieste di informazioni da parte delle famiglie, devono pertanto maturare le competenze necessarie ad intervenire in situazioni di discriminazione e bullismo e integrare l’attività curricolare. Non esiste una legge che obbliga bambini e bambine a frequentare corsi sul gender, ma chiare indicazioni per la formazione dei docenti, “Il DDL n. 1680 presentato dalla senatrice Valeria Fedeli nel novembre 2014 promuove l’“Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università” e  prevede “l’integrazione dell’offerta formativa dei curricoli scolastici di ogni ordine e grado con l’insegnamento a carattere interdisciplinare dell’educazione di genere finalizzato alla crescita educativa, culturale ed emotiva, per la realizzazione dei principi di eguaglianza, pari opportunità e piena cittadinanza nella realtà sociale contemporanea”.

Le linee guida introducono un cambiamento fondamentale nella concezione dell’educazione sessuale, non più intesa solo nella sua accezione negativa (prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate) ma volta alla promozione del benessere dell’individuo nella sua interezza, alla consapevolezza di sé e alla relazione con gli altri.

I genitori lamentano di non essere informati e coinvolti sull’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. È un diritto? Riflettiamo sul fatto che quando vengono introdotte nuove materie o attuate delle modifiche ai programmi curricolari non si preoccupa nessuno, nessun genitore mai è stato interpellato per una modifica ai programmi di geografia e matematica, eppure nessuna lamentela è stata avviata. Ma allora perché la sessualità, l’affettività e l’educazione alle differenze spaventano così tanto?

D’altra parte accade che i genitori non vengano informati quando, ad esempio, la loro figlia è coinvolta in episodi di bullismo in classe e che si lasci correre, sottovalutando il dolore delle famiglie che si sentono abbandonate dalla scuola.

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Le criticità emerse dall’incontro sono state:

  • I tempi di intervento: il movimento no gender, i suoi fautori e sostenitori, hanno giocato d’anticipo muovendosi con grande rapidità e velocità in tutta Italia, dalle parrocchie alle piazze, attraverso una campagna virale generatrice di terrore che ha semplificato ed amplificato situazioni che andrebbero affrontate con molta calma e competenza. È impossibile ridurre la complessità e poliedricità degli studi di genere a pochi concetti.
  • La diffusione di informazioni scorrette e confuse ha prodotto paura, provocando un atteggiamento di chiusura come meccanismo di difesa.

Ci siamo posti la seguente domanda: è più utile offrire un modello di riferimento a scuola o è preferibile lasciare ai/alle ragazz* la libertà di crescere e costruire la loro identità in modo autonomo?

Dalla discussione è emerso che è necessario sviluppare competenze trasversali, non modelli, promuovere il valore dell’accoglienza, della pluralità di modi di essere e di stare nel mondo, del rispetto dei gusti, dei gesti, dei comportamenti, delle scelte differenti.

Fare in-formazione nel territorio e in rete senza creare proselitismo: non esiste infatti nessuna ideologia in cui credere ma studi scientifici e culturali da conoscere e pensiero critico da attivare. Creiamo contesti in cui i discorsi sugli studi di genere siano fruibili e accessibili, non manipolati e interpretati, ma comprensibili e condivisibili nel linguaggio corrente e nei contesti informali. Come “Il Gender” improvvisamente è arrivato nei discorsi quotidiani, allo stesso modo ognuno di noi può farsi portavoce di una informazione corretta attraverso il passaparola. Nelle relazioni più prossime, dalla fabbrica al bar, dal vicino di casa al compagno di tennis, è necessario cercare il confronto, far circolare informazioni corrette, attivare pensiero critico. Solo superando gli schieramenti e promuovendo il dialogo aperto, è possibile attivare la responsabilità personale e la consapevolezza, al fine di  informare e rassicurare chi del gender teme le peggiori sorti apocalittiche per l’umanità.

Costruire una  cultura del rispetto  richiede di prendere consapevolezza degli stereotipi di genere e dei pregiudizi che ne conseguono, promuovere il valore dell’accoglienza, dell’inclusione, e la valorizzazione delle differenze.

Francesca Fadda, Davide Silvestri

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Piccoli consigli bibliografici:

Michela Marzano, Papà, mamma e gender, Utet 2015

Alessandro Taurino, psicologia della differenza di genere, Carocci 2005
Vanessa Baird, le diversità sessuali, Carocci, 2003

Nadia Muscialini, di pari passo. Percorso educativo contro la violenza di genere, settenove edizioni, 2013

Mangarella, T. Gusmano B, Di che genere sei? prevenire il bullismo sessista e omtransfobico, edizioni la meridiana 2014

Maria Serena Sapegno, Che genere di lingua, Carocci, 2010

Simone De Beauvoir, il secondo sesso, Il saggiatore

Dan Savage e Terru Miller, le cose cambiano. Storie di coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita, Corriere della sera 2011

Cristina Obber, l’altra parte di me, piemme 2014

Standard per l’Educazione sessuali in Europa. Quadro di riferimento per responsabili delle politiche, autorità scolastiche e sanitarie, specialisti
http://www.fissonline.it/pdf/GuidaOMS.pdfs

Il “genere”, una guida orientativa, a cura di Federico Ferrari
http://www.sipsis.it/wp-content/uploads/2015/10/IL_GENERE_UNA_GUIDA_ORIENTATIVA_def3.pdf