Body positive e l’importanza di essere se stess*

Qualche settimana fa mi sono imbattuto in un evento che ha attirato  subito la mia attenzione: una sorta di sfilata dei corpi in piazza Duomo a Milano. Incuriosito da questa idea decido di contattare una persona conosciuta da poco che ho visto partecipare proprio a quell’evento.

La incontro e le chiedo di raccontarmi questa esperienza con l’associazione Body Positive Catwalk.

Lei si chiama Viviana D’Alonzo, ha 28 anni e viene da Penne. Mi spiega di come il servizio di volontariato europeo, in Bulgaria, abbia avuto impatto sulla sua visione delle cose.

Dopo aver svolto lo SVE in Bulgaria, a stretto contatto con persone che hanno disabilità, la prospettiva della vita ha acquisito senza dubbio un più significativo effetto di profondità. Questo mi ha portato meravigliose cose, tra cui la collaborazione con Maximiliano Ulivieri e il comitato Lovegiver, che si batte per l’assistenza emotiva, affettiva e sessuale alle persone con disabilità in Italia www.lovegiver.it

Come associazione abbiamo avuto la possibilità di conoscere il comitato Lovegiver e organizzare diversi convegni tra Abruzzo e Sardegna sulla promozione della figura dell’OEAS, l’operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità.

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Dal comunicato stampa dell’evento Body Positive Catwalk:

3 Marzo 2019, Duomo di Milano.

Qui è svolto il Flash Mob #BODYPOSITIVE più importante d’Europa, con lo scopo di unire uomini e donne di diversa forma fisica, età, etnia, orientamento sessuale ed eventuali deficit per trasmettere positività ed accettazione verso se stessi.

“Ci spogliamo dai pregiudizi”, dice Laura Brioschi, modella curvy ed infuencer da quasi 500K che ha ideato ed organizzato la manifestazione. Questo evento ha ufficialmente inaugurato la nascita dell’Associazione Body Positive Catwalk, organizzazione NO-PROFIT in tutela dei diritti del cittadino, istituita da Laura Brioschi ed il suo compagno Paolo Patria con lo scopo di creare iniziative ed eventi internazionali che aumentino la consapevolezza di se stessi ed il senso di aggregazione così da abbattere sempre più ogni tipo di discriminazione e bullismo.

Tra le tematiche a cui teniamo, rientra certamente l’unicità dei corpi. Questo è uno dei motivi per cui ho preso parte alla Body Positive Catwalk, che esprime in maniera rotonda e piena il concetto di valorizzazione del singolo individuo e del suo corpo.

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“Stare in intimo piazza non vuol dire, in maniera esclusiva, essere nudi di abiti, ma anche scoprire delle parti abbastanza buie dentro di noi”. Viviana

Che significato dai all’esperienza con Body Positive Catwalk?

Partecipare a quell’evento mi ha fatto riflettere su come ci si vive un determinato difetto fisico. Ci sono difetti su cui abbiamo potere e altri su cui non ne abbiamo. Questo mi porta a prendere in considerazione quel principio di accettazione che deve essere prima di tutto interiore, in questo modo quello che allo stato primordiale era un limite insuperabile può acquisire un valore fortemente caratterizzante. Un altro punto importante, a mio avviso, è di schivare il condizionamento di predeterminati canoni, lasciar cadere gli ideali.

Qual è l’obiettivo di manifestazioni come quella di Body Positive?

L’evento, se vogliamo, ha un doppio obiettivo: uno divulgativo e uno aggregativo. Body Positivity significa dire che sì, siamo veramente belli nelle nostre differenze. L’intento è anche quello di mettere insieme delle persone che si infondono coraggio a vicenda e  che, partecipando ad eventi come il Catwalk, possano esercitare l’amore per se stessi anche attraverso gli altri, nel contesto di squadra.

La tua collaborazione con Lovegiver come si connette con il pensiero della Body Positive?

Nel quotidiano volersi bene, volersi fisicamente bene, sembra quasi un opzionale e questo mi riporta a quelle che sono le battaglie che il Comitato Lovegiver porta avanti: una promozione della diversificazione dei corpi e di una sessualità quanto più libera. Grazie al progetto di volontariato in un contesto legato alla disabilità, ho avuto la fortuna di conoscere diverse tipologie di corporeità e di trarre ispirazione per sviluppare un vero senso di accoglienza verso ciò che è meno ordinario.

Dalle parole di Viviana emerge che l’esperienza con Body Positive e Lovegiver le hanno dato una forte consapevolezza riguardo al suo rapporto con il corpo, che si fa veicolo di comunicazione e soprattutto di autodeterminazione.

Lungi dal cadere in equivoci è importante sottolineare che parlare di valorizzazione e diversificazione di corpi non significa disinteressarsi della propria salute o incentivare all’obesità, bensì viversi la propria corporeità (e anche la propria sessualità) cercando di uscire fuori da canoni precostituiti e stereotipi.

Instagram: https://www.instagram.com/bodypositivecatwalk/?hl=it

Di questo tema continueremo a parlare anche in radio nelle prossime puntate. Seguiteci ogni giovedì su http://www.radiostart.it dalle 16.30.

Davide Silvestri

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